venerdì 9 ottobre 2015

Paolo Cotani - La pittura


Erica Ravenna Fiorentini Arte Contemporanea dedica una retrospettiva all'artista romano


dal 1 luglio al 15 novembre 2015

Erica Ravenna Fiorentini Arte Contemporanea
Via Margutta 17
00187 Roma


(testo Rosa Orsini)
La galleria Erica Ravenna Fiorentini Arte Contemporanea di Roma presenta fino al 30 ottobre un nucleo intero di opere che ripercorrono la vita artistica di Paolo Cotani. L'artista romano, recentemente scomparso, viene qui omaggiato dalla gallerista, che raccogliendone il lascito spirituale, perviene oggi alla realizzazione di una completa ed esaustiva retrospettiva sulla sua produzione pittorica.
La pittura di Cotani risente delle influenze artistiche assorbite durante la sua lunga carriera, e negli anni di permanenza all'estero, dove maturò una personale ricerca delle potenzialità espressive della componenti materiali della pittura.
Esponente della pittura analitica e protagonista della ricerca del Grado Zero della Pittura, che dominò la scena artistica degli anni '70, Cotani abbracciò la volontaria e totale rinuncia dell'immagine e al segno, risolvendo il conflitto tra immagine ed astrazione. La pittura diventò quindi oggetto di indagine di se stessa, di riflessione, di ricerca di “infinite possibilità di rifondazione del linguaggio”. Perse quegli elementi connotativi che la legavano alla realtà, all'espressività, al significato sotteso. In poche parole si distaccò completamente dalla tradizione, negando sia la pittura figurativa, sia l'astrattismo che la pittura concettuale. Un annullamento dell'opposizione sfondo-figura e una piena affermazione del monocromo che diviene campo neutro di discussione e di confronto. Cotani seguì questo sentiero, per poi ritornare negli anni '90 a un recupero del segno come elemento nella pittura.
Le pitture degli anni '70 sono probabilmente le più riconoscibili, sia per la monocromia dettata dalla presenza assoluta del grigio o del rosa, ma anche dalla presenza di bende elastiche che, attraversando in diagonale o in orizzontale la tela, movimentano lo spazio bidimensionale. Tratti e tonalità che contraddistinguono il linguaggio pittorico dell'artista, che esaltano la sua geniale intuizione nel fare pittura dove l'idea si accompagna e si esprime congiuntamente all'azione, divenendo processo cognitivo.
Sono soggetti che maggiormente rimangono impressi nella nostra mente, individuabili anche in altri contesti espositivi che vedono protagoniste le pitture di Cotani.
Ciò non toglie che l'artista abbia sperimentato, successivamente agli anni '70, una grafia diversa che si avvale soprattutto di piccoli inserimenti pittorici, a volte informali, a volte figurativi, spesso astratti. Un discorso a parte meriterebbe il ciclo della tigre, che troviamo qui rappresentato da una piccola tempera a colla su carta cotone, datata 1985.
Tramite l'espressione di una personale interpretazione della realtà, codificata attraverso una rielaborazione pittorica sulla tela, Cotani guardava alle correnti contemporanee con il dovuto distacco di chi ha un'alta considerazione della pittura, e ne vuole preservare la purezza, la primitiva essenza, senza artifici, né declinazioni pleonastiche. Tutto appare per ciò che realmente si offre all'occhio dell'osservatore. La pittura diventa quindi non-pittura e pura superficie del supporto. Questo fu l'intento di tanti artisti che come Cotani cavalcarono il secolo delle avanguardie, ponendosi fuori dagli schemi e assumendo “posizioni radicali” nell'intento di “affermare con l'atto estetico una visione ideologica come possibile chiave di interpretazione delle cose”. 
  Cotani e il suo mondo creativo risentono, quindi, di quell'appartenenza ad una generazione di artisti che non subì, non per fortuita sorte, ma per convinzione estetica, le influenze esterne dei mass media.La sua arte si svicola da ogni possibile incanalamento o strumentalizzazione dell'arte, nel tentativo estremo ed eroico, perché arduo da sostenere, e raro, perché fuori dalle consuetudine approvate dalla massa, di mantenere la propria integra genuinità. Così Cotani e la sua pittura, basata sulla scelta cromatica di tinte tenui che pervadono la tela, come un lago colorato in cui tuffare lo sguardo, e sulle intelaiature esterne dei fili, che ispessiscono la superficie donando loro una partitura quasi invisibile, riesce ad emergere tra quanti hanno segnato il 900, lasciando un vuoto in coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato, e che oggi possono ritrovare, nelle sale allestite della galleria, un afflato ancora percepibile della presenza del suo genio creativo.

Nessun commento:

Posta un commento